Latte artificiale sai come sceglierlo e come prepararlo?

Alla nascita di un bambino, la prima scelta da fare riguarda l’allattamento, che può essere naturale o artificiale. Questa scelta può essere dettata dalla natura o essere una decisione consapevole della mamma. Ci sono mamme che non allattano al seno perché non possono o perché consapevolmente hanno deciso di non farlo. Qualunque sia il motivo per cui non si allatta al seno, l’importante è garantire al proprio bambino la migliore nutrizione possibile. Parlando di latte artificiale, sai come sceglierlo e come prepararlo nel modo più corretto, per non mettere a rischio la sua salute?

Come scegliere il latte artificiale

I latti formulati in commercio sono equilibrati da un punto di vista calorico e di percentuali di nutrienti e questo è garantito da linee guida internazionali. Non esistono sostanziali differenze dal punto di vista nutrizionale, né ci sono prove scientifiche che evidenziano benefici o svantaggi di un latte rispetto ad un altro.

Poiché l’offerta è ampia, però, un genitore può trovarsi in difficoltà di fronte alla scelta: la cosa migliore da fare è dunque chiedere consiglio al proprio pediatra.

Ciò vale ancora di più se l’allattamento si riferisca a situazioni particolari, per esempio per bambini prematuri o se si ha l’impressione che il bebè non tolleri bene il latte proposto.

Di seguito ti spiegherò tutto sul latte artificiale, come sceglierlo e come prepararlo.

Latti adattati e latti di proseguimento

Quando il latte materno, per qualche motivo, non è disponibile, si dovrà scegliere un latte la cui composizione è più vicina a quella del latte umano. Non è possibile riprodurre nel latte in polvere le caratteristiche di quello materno (dalle proprietà antiallergiche a quelle antinfettive). 
I latti che rispondono a requisiti nutrizionali fondamentali del latte materno sono definiti “adattati”. Solo questi ultimi possono essere utilizzati per la nutrizione del bambino nei primi 4-6 mesi di vita, in assenza del latte materno.

Il latte di latteria (intero o diluito), per esempio, non è adatto per tutto il primo anno di vita del bambino perché comporta una serie di svantaggi. In particolare è riscontrabile un carico di sali minerali eccessivo, un maggiore apporto di acidi grassi saturi, un maggiore rischio di anemia da carenza di ferro. Lo stesso dicasi per il latte di mucca.

Dopo i sei mesi e fino alla fine del primo anno di vita del bambino, in assenza di latte materno, si utilizzeranno i cosiddetti “latti di proseguimento”.

A differenza di quelli utilizzati nei primi mesi, i latti di proseguimento sono meno elaborati da punto di vista nutrizionale (la loro produzione quindi costa meno).

Latti artificiali in polvere o liquidi? Come sceglierli e come prepararli?

Esistono due tipi principali di latti formulati:

  • Le formule liquide, che sono pronte all’uso e sterili, ma sono le più costose e per certi versi meno pratiche.
  • Le formule in polvere, che però non sono sterili.

Nonostante l’accuratezza con la quale vengono (in genere) prodotte queste formule, non si può escludere al 100% il rischio che contengano batteri pericolosi per la salute del bambino. Uno tra questi è Enterobacter sakazakii, che si trova normalmente nell’ambiente e può contaminare la polvere del latte nel momento della sua preparazione in fabbrica.

Le infezioni causate da questo batterio sono molto rare, ma possono essere anche molto gravi. Per questo è fondamentale preparare con cura e attenzione il latte da dare al proprio bambino.

Quello che si può sicuramente dire è che entrambe le formulazioni siano valide. In Italia sono più diffusi i latti in polvere, mentre quelli liquidi sono utilizzati soprattutto dagli ospedali.

Come preparare il latte in polvere?

Quelli che ti mostro sono i consigli forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in un opuscolo dedicato proprio alla preparazione a casa del biberon con il latte in polvere.

L’Ibfan (international Baby Food Action Network) consiglia di seguire queste istruzioni sempre, anche se in etichetta i produttori danno indicazioni differenti.

  1. Per prima cosa, devi lavarti bene le mani, con acqua saponata, e asciugarle con un asciugamani pulito.
  2. Usa un biberon accuratamente lavato e poi sterilizzato, in tutte le sue parti (bottiglia, tettarella, coperchio, anello ferma-tettarella). Per la pulizia usa acqua calda con detersivo e una spazzola per rimuovere ogni residuo di cibo dalla bottiglia e dalla tettarella, sciacquando con cura.
  3. Per la sterilizzazione del biberon usa le soluzioni sterilizzanti o gli sterilizzatori in commercio, seguendo accuratamente le istruzioni del produttore. In alternativa il classico metodo della bollitura non toppa mai. In questo caso, occorre mettere le varie parti del biberon in una pentola piena d’acqua, coprirla e portare ad ebollizione. A questo punto spegni e si lascia raffreddare.

Come procedere dopo aver sterilizzato il biberon?

Sterilizzato il biberon puoi conservarlo, ben chiuso e coperto, in un posto pulito. A questo punto non ti resta che:

  1. Pulire e disinfettare la superficie sulla quale preparerai il latte in polvere.
  2. Per assicurarti che i batteri eventualmente presenti nella polvere siano uccisi o disattivati è importantissimo scioglierla in acqua ad alta temperatura. L’Oms consiglia di far bollire l’acqua, poi trasferire la quantità di acqua necessaria nel biberon e attendere che si raffreddi a non meno di 70° C (quindi non bisogna lasciarla raffreddare per più di mezz’ora).

A questo punto, versa nel biberon la quantità di polvere necessaria (dosi relative di acqua e polvere sono indicate sulla confezione del prodotto), chiudi e agita bene. La polvere dovrebbe sciogliersi uniformemente.

Come acqua ti consiglio di utilizzare quella oligominerale, in bottiglia. 

Ti do un ultimo consiglio, per raffreddare il latte preparato. Metti il biberon sotto l’acqua corrente (facendo attenzione che l’acqua rimanga sotto il coperchio) o in un contenitore con acqua fredda e ghiaccio. Per controllare la temperatura, versa qualche goccia di latte sul tuo polso: deve risultare tiepida, non calda. Ecco: il latte è pronto e il tuo bimbo può finalmente mangiare.

Si può preparare il latte artificiale in anticipo?

Secondo le indicazioni dell’Oms, è meglio prepararlo fresco volta per volta, per evitare che possano crescerci dentro dei batteri. Se proprio non puoi farne a meno appena prepari il latte devi raffreddarlo molto velocemente e metterlo in frigorifero, per non più di 24 ore. Puoi anche conservarlo in una borsa frigo, per non più di 4 ore, mentre a temperatura ambiente devi consumarlo entro due ore.

Per riscaldarlo, operazione che non dovrebbe prendere più di 15 minuti, metti il biberon in un contenitore con acqua calda.

Si può usare il microonde per la preparazione del latte artificiale?

Il microonde è assolutamente da evitare, perché riscalda in modo non omogeneo: potrebbero formarsi delle “bolle” di latte bollente che potrebbero bruciare la bocca del bambino.

Latte artificiale come sceglierlo e come prepararlo? E’ tutto più chiaro ora?

In questo articolo ti ho parlato del latte artificiale, come sceglierlo e come prepararlo. Mi permetto un consiglio. Dovresti usare il latte artificiale, al posto del naturale, solo ove strettamente necessario, in quanto ad oggi non esiste un latte artificiale che possa sostituirne “completamente” quello naturale.

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